Naoniscon 2011 – Torneo di Dungeons&Dragons (Parte 4)

Eccoci pronti a sfornare un nuovo personaggio, ma prima possiamo finalmente comunicare ufficialmente i prezzi del torneo:

– Il Crocevia delle Speranze: atto primo. Il Re Grigio. Costo di iscrizione 8 euro.

– Il Crocevia delle Speranze: atto secondo. Sognando in bianco e nero. Iscrizioni aperte solo a chi si iscrive al primo atto, costo di iscrizione 5 euro.

Ulteriori informazioni inerenti il torneo sono in preparazione e sicuramente dalla prossima settimana si darà il via alle preiscrizioni (a questo riguardo ci sarà una piccola sorpresa).

Stay tuned!

Rend Redhowl, il Dio della Guerra

“Abbiamo vinto di nuovo. Questo è bene. Ma qual è il meglio della vita?”

Generale (Film: Conan il Barbaro) −

Aveva sempre avuto molti nomi e ad ogni passaggio della sua vita essi aumentavano. Era stato “figlio” per i suoi genitori, poi “capo” per i membri della sua tribù e infine “imperatore” per i suoi sudditi. Per tutti gli altri, egli era solo il “Dio della Guerra Rend Redhowl”.

La sua leggenda narra di umili origini. Era nato in una tribù nomade di morfici, la Zanna Spezzata, che viveva predando le carovane e i piccoli accampamenti che punteggiavano le aspre zone selvagge ai confini della civiltà. La storia racconta che gli sciamani della Zanna Spezzata scrutarono nel futuro del cucciolo dopo la sua nascita e vi trovarono solo oscurità e sciagure. Tutto questo durò fino al giorno del Rito di Ferro, quando un Rend in giovanissima età prese il controllo della tribù uccidendo il precedente capoclan in duello. Da quel giorno le profezie di sventura mutarono in inni di guerra.

L’ambizione di Rend era infinita. Con una lunga e sanguinosa campagna di unificazione egli dichiarò guerra a tutti i clan nomadi confinanti, sconfiggendo i loro leader in brutali sfide ed annettendoli alla propria orda. Dopo solo cinque anni il novello signore della guerra aveva al suo seguito l’equivalente di una città intera e con il potere giunsero le responsabilità. La sua tribù, che comprendeva ormai membri di molteplici razze diverse, non poteva più sostentarsi con le sole razzie e così Rend decise di stabilirsi permanentemente ai confini delle terre selvagge, gettando le basi per quella che sarebbe divenuta la capitale del più grande impero del mondo conosciuto: Ashardalon.

Il Dio della Guerra continuò la sua aggressiva campagna espansionistica per altri cinque anni. Quando infine tornò e vide la florida città che una volta era stata un semplice accampamento il suo cuore si riempì di orgoglio e la sua ambizione si tinse con sfumature nuove ed inattese. Per anni aveva combattuto attraverso le steppe, coperto di polvere e sangue e spinto solo dalla sete di conquista, eppure da questi semi così poveri era cresciuta una pianta forte e rigogliosa, che nutriva e proteggeva coloro che vivevano al riparo delle sue fronde. Aveva portato sulle proprie spalle il peso di una guerra decennale, ma ora il suo popolo sembrava finalmente felice. Adesso era suo dovere ed onore far crescere questo giovane regno affinché tutti nel mondo potessero godere della pace e della felicità che offriva.

Rend viaggiò nei i paesi confinanti come imperatore e rappresentante del novello regno di Ashardalon per oltre vent’anni, facendo ritorno a casa assai raramente e solo per brevi periodi. I suoi nuovi campi di battaglia, dove le armi erano fatte di vuote parole e finti sorrisi, gli erano estranei poiché nel cuore Rend era ancora un semplice capoclan. E tuttavia la sua passione e il suo evidente amore per il proprio regno gli permisero di superare anche questa sfida, siglando nuove alleanze, trattati di pace e patti commerciali. Ashardalon cresceva in ricchezza e potere anno dopo anno.

Ma quando Rend fece ritorno al proprio reame trovò ad attenderlo un nemico che non poteva sconfiggere. La gente del suo regno aveva abusato della prosperità che lui aveva conquistato: il senato che governava il paese era corrotto e deviato, la nobiltà era annoiata, immersa in passatempi oscuri e immorali; perfino il popolo era inetto e debole, rammollito dall’eccesso di pace e benessere. La delusione del Dio della Guerra fu terribile: in una notte di follia massacrò i governanti della sua stessa città e fuggì nelle terre selvagge, da dove osservò impotente la caduta del suo impero e delle sue speranze per il futuro.

Oggi l’ex imperatore Rend Redhowl vaga per le steppe da cui si è separato molto tempo fa, lontano dalla società che l’ha tradito. L’idea di una società prospera e felice arde ancora dentro di lui, ma il fallimento ha scavato  nel suo cuore una profonda cicatrice di dubbi che brucia con pari intensità. Il Dio della Guerra non ha abbandonato il sogno di un mondo libero dalle guerre unito sotto un’unico monarca, ed un giorno rinascerà dalle proprie ceneri per ricostruire un impero ancora più grande e potente del precedente… ma sarà un regno governato con saggezza e umiltà o con il pugno ed il sangue?

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